L’ECOGRAFIA è una metodica d’indagine che non utilizza radiazioni ionizzanti (raggi X) ma onde acustiche (ultrasuoni) e consente di vedere, come attraverso una finestra, l’interno del corpo umano.

E’ una tecnica di diagnostica medica versatile, poco costosa, di facile impiego, priva completamente di rischi, non dolorosa né fastidiosa, che si basa sul principio dell’emissione di un’onda ultrasonora e della trasmissione della stessa nel corpo umano.

L’ecografia endocavitaria (transrettale o transvaginale) consiste in un esame ecografico effettuato con particolari trasduttori che, inseriti in una cavità (retto o vagina), consentono di avvicinarsi molto all’organo da esaminare (prostata, utero, ovaie) e pertanto di esaminarlo con molta più precisione, maggiore dettaglio anatomico.
Con la sonda endocavitaria è possibile anche praticare ecografie trans-vaginali, per lo studio del distretto cervico-uretrale della donna.

Circa un’ora prima dell’esame transrettale è necessario che il paziente esegua un clistere di pulizia. L’esame è sempre preceduto dall’esplorazione rettale con applicazione di un gel anestetico utile a rendere l’introduzione della sonda più agevole e meno fastidiosa per il paziente. Il paziente si distende in decubito laterale sinistro, in posizione genupettorale e l’esame ha una durata di circa 5-10 minuti.

 

Con l’associazione del Doppler nella metodica definita ECO-DOPPLER non ci si limita a visualizzare la morfologia degli organi interni, ma si possono studiare anche le caratteristiche del flusso del sangue all’interno del cuore, delle arterie e delle vene.
Quest’esame può essere effettuato anche a colori (Eco-Color Doppler) .

Una recente innovazione è rappresentata dalla tecnica TRIDIMENSIONALE, la quale, a differenza dell’immagine bidimensionale, è basata sull’acquisizione, invece che di “una fetta”, di un “volume” di tessuto esaminato. In tal modo si evidenzia con particolare chiarezza il suo reale aspetto nelle tre dimensioni. Ciò si può effettuare anche in “real time”, che aggiunge l’effetto del “movimento”.

è una tecnica recente che consiste nella somministrazione endovenosa di una sostanza innocua, a base di microbolle di gas della grandezza di 4-6 micron (esafluoruro di zolfo). Le microbolle migliorano la qualità dell’immagine, aumentano l’ecogenicità del sangue rispetto a quella degli altri tessuti corporei e permettono la visualizzazione dei piccoli vasi (microcircolo) in tempo reale.

Ciò consente di studiare alterazioni di alcuni organi, ed in particolare il fegato, in modo più accurato rispetto all’ecografia senza contrasto, consentendo di caratterizzare meglio le alterazioni rilevate (identificarne la natura) e con maggiore sensibilità (“vedere di più”) in particolare nei pazienti che effettuano esami per il controllo e la sorveglianza di malattie neoplastiche. In generale i mezzi di contrasto ecografici sono molto sicuri con una bassissima incidenza d’effetti collaterali.

Nelle patologie della mammella l’ecografia si affianca e completa la mammografia che costituisce l’esame di screening idoneo, consigliato da tutte le linee guida internazionali e insostituibile per una corretta diagnosi precoce.

E’ uno dei campi di maggiore applicazione dell’ecografia ed ha molteplici indicazioni:

Fegato: L’ecografia è l’esame di primo livello nello studio di diverse patologie epatiche ed è la metodica di più largo utilizzo nella pratica clinica quotidiana. Svolge un ruolo importantissimo nella valutazione iniziale delle lesioni epatiche e nel monitoraggio di malattie epatiche croniche largamente diffuse come l’epatite e la steatosi.

Colecisti L’esame della colecisti è in grado di evidenziare patologie del lume e della parete anche di dimensioni millimetriche.

Pancreas: l’ecografia viene utilizzata come prima indagine nel sospetto di patologia del pancreas, è utile nel sospetto d’infiammazioni acute o croniche ma è la TAC l’esame più preciso e sensibile.

Milza: è molto utile nello studio delle malattie croniche del fegato o nelle malattie infettive ed ematologiche.

Reni: l’esame può essere utile in tutte le malattie renali, (infiammazioni, insufficienza renale cronica ecc…). In particolare è utile nel paziente che presenti dolore (colica renale) per individuare i calcoli e valutare se essi ostruiscono la via escretrice, deputata al deflusso dell’urina. Con l’Eco-color Doppler è possibile studiare anche le arterie renali la cui ostruzione può essere causa di Ipertensione arteriosa e di insufficienza renale.

Vescica: l’esame va eseguito in tutti i soggetti che presentano alterazioni della minzione o sangue nell’urina. L’esame è molto preciso nello studio della parete vescicale per la scoperta dei tumori della vescica.

Prostata: è molto utile per lo studio del volume della prostata il cui ingrossamento è molto frequente oltre i 50 anni e può dare disturbi della minzione. Può evidenziare alterazioni della ghiandola come noduli o calcificazioni.

Ambulatorialmente, vi è la possibilità di eseguire contemporaneamente, utilizzando aghi sottili, delle biopsie prostatiche multiple d’aree ecograficamente o clinicamente alterate o sospette.

Pelvi femminile   Consiste nello studio dell’utero, delle ovaie e delle tube, oltre a tutta la regione che circonda questi organi. Richiede la vescica piena e può essere effettuato anche per via transvaginale che consente uno studio più accurato delle ovaie, ma non consente la stessa panoramicità dell’esame eseguito per via addominale.

Apparato digerente Ad oggi l’ecografia del tratto gastroenterico rappresenta un valido strumento di studio dell’intestino e delle strutture anatomiche adiacenti. Con l’esame ecografico riusciamo a studiare non solo la morfologia del tratto gastrointestinale ma anche la tonicità parietale e la peristalsi.

Tiroide L’ecografia è la metodica elettiva nello studio della ghiandola tiroide in grado di identificare alterazioni morfologiche e strutturali della ghiandola e di guidare l’esame citologico per  l’agoaspirazione delle formazioni nodulari.

Testicoli l’esame è molto preciso e fornisce informazioni molto utili in casi d’idrocele (raccolta liquida nella borda che contiene i testicoli), nei processi infiammatori acuti e cronici sia del testicolo (orchite) che di corpi accessori del testicolo (epididimo). In caso di tumefazione, ingrandimento o indurimento del testicolo l’esame è indispensabile ed è in grado di diagnosticare con estrema precisione la presenza di un sospetto tumore del testicolo, specie nei giovani.

Pene.  L’eco-color Doppler è attualmente l’indagine di prima istanza nello studio della patologia peniena. Il deficit erettile è una condizione patologica che può originare da numerose cause vascolari, neurologiche o dall’uso di farmaci.

Muscoli e tendini: l’esame è in grado di fornire precise ed utili informazioni sulle strutture muscolari, i tendini e le strutture dell’articolazione (cartilagini, menischi e membrana sinoviale).

La metodica è ampiamente validata ed affidabile, in grado di individuare le alterazioni delle arterie che portano il sangue al cervello e che sono la maggiore causa dell’Ictus cerebrale. Per arteriopatia carotidea si intende un restringimento o un’ostruzione dell’arteria che passa nel collo e rifornisce di sangue al cervello. Questa patologia determinando una riduzione dell’apporto di sangue al cervello, può causare un’ischemia cerebrale transitoria (TIA) e, nei casi più gravi, un ictus cerebrale.

L’embolia polmonare frequentemente origina dalle vene delle gambe, può decorrere in modo scarsamente sintomatico o associarsi a gravi sintomi fino alla morte. Inoltre le sequele croniche dell’occlusione venosa possono determinare fastidiose conseguenze come il gonfiore dell’arto e l’ulcera venosa (sindrome post-trombotica). L’individuazione precoce ed il tempestivo trattamento della trombosi venosa riduce notevolmente il rischio di Embolia polmonare.

L’esame è molto utile nei soggetti che presentano fattori di rischio per la malattia occlusiva delle arterie delle gambe (fumatori e diabetici) e nei soggetti che presentano dolore ad un arto che insorge durante l’attività fisica e scompare con il riposo (“claudicatio”). Sebbene la diagnosi d’arteriopatia obliterante degli arti inferiori può essere posta con un’attenta storia clinica ed un accurato esame fisico, l’esatta localizzazione non è possibile senza un esame strumentale.

L’aorta è la più grande arteria del nostro organismo, parte dal cuore, attraversa il torace e l’addome e fornisce rami arteriosi a tutti gli organi. L’aorta addominale ha, nell’adulto normale, un diametro massimo inferiore a 20 millimetri. Talora può dilatarsi e se la dilatazione supera i 30 millimetri, si parla di aneurisma dell’aorta addominale. L’Aneurisma dell’aorta addominale è causato dall’indebolimento della sua parete del vaso, dovuto a diversi fattori patologici e all’avanzare dell’età.

L’eco-color-Doppler delle arterie renali permette lo studio morfologico e funzionale delle arterie renali. Con questo esame è possibile, studiare sia il diametro delle arterie renali che la velocità del flusso ematico.

E’ possibile individuare la presenza di restringimenti (stenosi) delle arterie che possono essere responsabili di ipertensione arteriosa cosiddetta secondaria.

L’elastosonografia fornisce informazioni riguardo l’elasticità dei tessuti. Le proprietà meccaniche dei tessuti molli dipendono dalle macromolecole che li compongono e dalla loro organizzazione strutturale. Una delle proprietà meccaniche è l’elasticità che determina la deformazione o distorsione del tessuto in risposta ad una compressione applicata dall’esterno. Il principio di base dell’elastosonografia risiede nel fatto che la compressione del tessuto esaminato con la sonda dell’ecografo produce una deformazione, valutata come variazione della distanza tra due punti, differente a seconda del suo grado di “comprimibilità”, minore nei tessuti duri e maggiore nei tessuti soffici, che può essere rilevata e quantificata attraverso software dedicati. Per tale ragione l’elastografia, in particolare quando effettuata su organi superficiali, è attualmente considerata una sorta di “palpazione elettronica”. Ciò viene utilizzato dal medico o dalla stessa paziente nella palpazione della mammella, per rilevare la presenza di noduli, ma ciò è possibile solo per quelli più superficiali. Inizialmente la metodica è stata utilizzata prevalentemente nello studio della mammella che normalmente è costituita da strutture molto elastiche ed omogenee, e si presta ad una facile ed omogenea compressione che consente di evidenziare con chiarezza alterazioni patologiche caratterizzate da ridotta elasticità. Attualmente l’elastosonografia consente la valutazione dell’elasticità dei noduli anche se posizionati profondamente e non palpabili, pertanto la metodica, inizialmente utilizzata per la diagnosi differenziale dei noduli mammari, recentemente è stata applicata anche allo studio di altri organi come fegato, tiroide, testicolo, mammella e linfonodi.

Il microvascular imaging (MVI) offre immagini ad alta risoluzione con altissimo dettaglio morfologico di tutte le particelle sub-visibili ed è in grado di rilevare il flusso in vasi molto piccoli.  La tecnologia consente la sovrapposizione di un’immagine bidimensionale (2-D) dietro il flusso microvascolare, visualizzando così sia il letto vascolare e le informazioni di base (per esempio parenchima d’organo e vaso intraparenchimale).  E’ possibile rilevare il flusso sanguigno di piccoli vasi con alta risoluzione e artefatti minimi, mantenendo un frame rate elevato e un’alta qualità dell’immagine 2D.

 Le tecniche Doppler US convenzionali non sono in grado di distinguere il movimento del tessuto da segnali dovuti a  flusso sanguigno a bassa velocità in piccoli vasi. Con il Color Doppler tradizionale l’apparecchiatura per eliminare gli  artefatti causati dai tessuti in movimento utilizza un filtro non selettivo che determina anche la perdita dei segnali dovuti al flusso sanguigno lento.  Il MVI utilizza un filtro di parete adattivo per eliminare gli artefattidovuti al movimento dei tessuti, senza eliminare il segnale derivanti dai piccoli vasi. In tal modo è possibile rilevare il flusso sanguigno a velocità molto bassa in microvasi all’interno di un tessuto o di una lesine focale.